“Mamma, cosa sono, lasagne?”
“No, amore, si chiama pane frattau. Vedi, non è pasta, sono queste sfoglie di pane carasau.”
“Carasaù? Mamma, ma questo è uovo?”
“Sì, amore. Adesso mangia, però…”
“Mhmmmm, che buono!”
Per la seconda settimana consecutiva attingo alla cucina regionale per la mia ricetta #kids-friendly. Sì, perché, in fondo, cosa c’è di più famigliare e #kids-friendly della tradizione e della semplicità? Le nostre nonne mica si mettevano a cucinare pietanze diverse a seconda dell’età dei commensali! Attingo alla cucina regionale, dicevo, e lo faccio in occasione del nuovo appuntamento con lo #scambioricette delle Bloggalline. Il caso vuole che per la terza volta consecutiva mi sia capitata una “gallina” sarda e io, con sommo piacere, pubblico la mia terza ricetta tradizionale sarda. Grazie, Antonietta, per avermi fatto scoprire una ricetta facile e veloce, ma soprattutto adatta a tutta la famiglia!
Qui trovate la ricetta originale di Antonietta.
Pane frattau
Ingredienti:
pane carasau
sugo al pomodoro (possibilmente fatto in casa!)
brodo vegetale (la tradizione vorrebbe il brodo di pecora)
1 uovo a testa
pecorino grattugiato
Immergere i fogli di pane carasau nel brodo bollente per 30 secondi (il pane deve solo ammorbidirsi, non diventare una pappetta!), pelevarli con una schiumarola e tenerli da parte.
Nelle tegliette mono porzione (o meglio ancora, nelle cocotte), stendere una cucchiaiata abbondante di sugo, cospargere con il pecorino e ricoprire con uno strato di pane carasau. Ripetere l’operazione fino a formare 3 strati di pane.
Portare a ebollizione abbondante acqua con una generosa spruzzata di aceto (per me di mele). Con un mestolo, girare l’acqua fino a formare un vortice e farvi scivolare delicatamente un uovo alla volta precedentemente rotto su un piattino. Quando l’albume e bello bianco e compatto attorno al tuorlo, prelevare l’uovo in camicia con una schiumarola e adagiarlo al centro della “lasagnetta”.
Terminare con una cucchiaiata di salsa al pomodoro e una spolverata di pecorino.
Servire subito.
4 Comments
babbi
10 Febbraio 2016 at 8:55cosa hai riportato alla mia memoria…
Nelle mie vacanze in Sardegna, di secoli fa, ricordo le scorpacciate fatte con questo piatto…favoloso!!
Danja Giacomin
10 Febbraio 2016 at 9:29Che bello quando la semplice vista di un piatto ci richiama profumi, sapori e ricordi di un posto, un momento. E’ la magia del cibo! :)
antonietta
10 Febbraio 2016 at 22:25Ciao, sono imbranata! Ogni volta sbaglio e il commento che vorrei mettere nel blog lo metto su facebook. Ti ripeto quindi che la ricetta ti è venuta benissimo. Alla prossima o orse vorrai cambiare regione??????????? eheh ciao Antonietta
Danja Giacomin
14 Febbraio 2016 at 16:06Ciao Antonietta, grazie mille, detto da te il complimento vale almeno il doppio! Oddio, vediamo il prossimo scambioricette dove capito…se è di nuovo la Sardegna sarà il caso di iniziare a pianificare le vacanze estive!!! ;) hehehe